{"id":3432,"date":"2020-04-22T12:47:41","date_gmt":"2020-04-22T10:47:41","guid":{"rendered":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/?post_type=event&p=3432"},"modified":"2020-07-03T16:14:17","modified_gmt":"2020-07-03T14:14:17","slug":"stelle-delleditoria-7","status":"publish","type":"event","link":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/eventi\/stelle-delleditoria-7\/","title":{"rendered":"Stelle dell’editoria – Fumettisti"},"content":{"rendered":"

Benvenuti su\u00a0LaLaLab<\/a>, questa \u00e8\u00a0Stelle dell\u2019editoria<\/em>, la rubrica astrologica dedicata alla (ri)scoperta di scrittori, poeti, letture e protagonisti del mondo editoriale, disponibile tutti i luned\u00ec alle 16.30<\/p>\n

La puntata di oggi \u00e8 dedicata a fumettisti italiani e internazionali che hanno fatto la storia, vi imbatterete in un oroscopo leggermente disordinato e troverete inoltre alcune coppie di segni, perch\u00e9 un fumetto, si sa, \u00e8 spesso il frutto di uno sceneggiatore e un disegnatore.<\/p>\n

Buona lettura!<\/p>\n

ARIETE<\/strong><\/p>\n

Forse non tutti sanno che dietro alla creazione del personaggio di Diabolik, si cela la vicenda di due sorelle. Entrambe figlie della buona borghesia milanese, Angela e Luciana Giussani sono infatti le due creatrici del primo fumetto nero italiano. Diabolik nasce soprattutto grazie ad Angela, la sorella maggiore, che dopo aver sposato nel 1946 l\u2019editore Gino Sansoni entrer\u00e0 a lavorare nella casa editrice di sua propriet\u00e0 Astoria, per poi licenziarsi e fondare, grazie all\u2019intraprendenza che la contraddistingue, la propria casa editrice che chiamer\u00e0 affettuosamente Astorina e con la quale lancer\u00e0 nel 1962 il primo numero del fumetto, dal titolo Il Re del Terrore<\/em>.
\nTutta diversa apparirebbe la vita di Luciana, sorella minore di Angela, pi\u00f9 piccola di sei anni, che dopo aver conseguito il diploma diviene impiegata in una fabbrica di aspirapolveri.
\nNel 1964, dopo 13 numeri di grande successo, Luciana per\u00f2 non vuole pi\u00f9 stare a guardare le imprese di sua sorella, e fa venir fuori l\u2019Ariete che \u00e8 in lei: trova il coraggio di abbandonare il suo posto fisso in fabbrica per tuffarsi nel futuro molto pi\u00f9 incerto della casa editrice.
\nIl futuro di Diabolik si trasforma cos\u00ec in un\u2019avventura scritta a quattro mani fino alla morte di Angela nel 1987, dopo la quale Luciana, ormai del tutto fedele alla linea dello spietato ladro e assassino, continuer\u00e0 a condurre per altri 13 anni la direzione del fumetto e della casa editrice.
\nNel 2000 pubblicher\u00e0 l\u2019ultimo numero da lei firmato, Vampiri a Clearville<\/em>, e morir\u00e0 l\u2019anno dopo lasciando il campo aperto a molte nuove avventure per un Diabolik al contrario decisamente immortale.<\/p>\n

Qui<\/a>\u00a0un estratto dalla serie dedicata ai maestri del fumetto Fumo d’inchiostro, con una breve testimonianza del lavoro delle Regine del Terrore e della loro equipe.<\/p>\n

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TORO E LEONE<\/strong><\/p>\n

La prima coppia di questo oroscopo \u00e8 dedicata a Alberto Aleandro Uderzo e Ren\u00e9 Goscinny, gli autori a cui si deve l\u2019invenzione del tanto amato personaggio di Asterix, guerriero gallico dai pronunciati baffi rossi, e della sua fidata spalla, Obelix.
\nUderzo (il Toro) e Goscinny (il Leone) si incontrano quasi fortuitamente a Bruxelles, frequentando i locali di due diverse agenzie, la\u00a0World Press<\/em>\u00a0e la\u00a0International Press, <\/em>che oltre a condividere gli spazi si scambiavano anche gli autori. I due, che diventeranno nel tempo amici inseparabili, hanno gi\u00e0 avviato le proprie carriere nel mondo del fumetto con diversi personaggi all\u2019attivo, quando il fondatore della World Press<\/em> affider\u00e0 loro il primo lavoro in coppia, a seguito del quale nasceranno personaggi come Jehan Pistolet,\u00a0Benjamin e Benjamine e\u00a0Luc Junior.
\nL\u2019unione fra i due si consolida e Uderzo e Goscinny mettono mano su qualsiasi cosa, dal galateo alle pubblicit\u00e0 per cioccolato e margarina, fino a storie dal gusto pi\u00f9 spiccatamente realistico.
\nIl 1959 \u00e8 l\u2019anno del vero successo dal momento in cui Radio Luxembourg avanza la proposta di fondare un giornale per ragazzi: sar\u00e0 infatti nel primo numero di Pilote<\/em> che verr\u00e0 pubblicato Ast\u00e9rix le Gaulois<\/em>, prima apparizione di uno dei personaggi dei fumetti pi\u00f9 umoristici di sempre.
\nAsterix e Obelix sono infatti i beniamini difensori di un piccolo villaggio gallico dell\u2019Armorica, il primo dotato di incredibile astuzia, il secondo di poteri magici ottenuti per via di un bizzarro imprevisto accaduto quando era solo un bambino. Asterix e Obelix incarnano per\u00f2 qualcosa di pi\u00f9 all\u2019indomani della Seconda Guerra Mondiale, della Resistenza e dell\u2019elezione, proprio nel \u201959, di Charles de Gaulle come Presidente della Repubblica francese; ad esempio il mito (per i francesi) di un\u2019altra resistenza, quella contro l\u2019invasore romano ai tempi di Giulio Cesare, e al tempo stesso una sofisticata parodia storica, perch\u00e9 Uderzo e Goscinny, entrambi figli di emigranti, prendono in giro un po\u2019 tutti quanti, Elvezi, Britanni, Greci, Belgi, senza per\u00f2 inseguire alcun nazionalismo, perch\u00e9, come saprete, i Galli delle loro vignette oltre che coraggiosi e forti sono soprattutto buffi, attaccabrighe e un po\u2019 sempliciotti. Tori, Leoni, prendete spunto da questa formidabile doppia coppia, l\u2019umorismo \u00e8 la chiave per comprendere l\u2019universo e la vita di tutti i giorni!<\/p>\n

Qui due video (in francese!) per approfondire.<\/p>\n

Goscinny & Uderzo – Ast\u00e9rix & les Onomatop\u00e9s<\/a><\/p>\n

Goscinny & Uderzo – da Les archives de la RTS, 1968<\/em><\/a><\/p>\n

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GEMELLI<\/strong><\/p>\n

Cari gemelli, vi siete mai immersi nel fantastico e onirico mondo di Hugo Pratt?\u00a0Se la risposta \u00e8 no, \u00e8 giunto il momento di compiere questo passo, e vi consigliamo di cominciare esattamente dal principio con Una ballata del mare salato<\/em>, la storia di esordio del pi\u00f9 noto personaggio scaturito dai tenui colori acquarellati di Pratt: Corto Maltese.
\nDopo aver letto la ballata, <\/em>considerata uno dei primi esemplari di romanzo a fumetti italiano, non potrete pi\u00f9 fare a meno di lasciarvi travolgere dalle incredibili avventure di Corto. Dalle Indie alle Afriche, dai colori sudamericani di Bahia a quelli malinconici di Venezia, l\u2019eroe marinaio dallo sguardo scaltro ripercorre i paesaggi che attravers\u00f2 lo stesso Pratt nel corso della sua avventurosa vita. Corto Maltese \u00e8 in effetti in tutto e per tutto l\u2019alter ego del suo disegnatore, che lo racconta anche in una rara tavola illustrata, pubblicata nel 1974 in un volume a tiratura limitata della Milano Libri, dove Morgana \u2013 altra storica protagonista delle storie del marinaio \u2013 si interroga sul segno zodiacale di Corto, affermando con estrema convinzione: \u00abDovrebbe essere un Gemelli perfetto\u00bb (proprio come Hugo Pratt verrebbe da dire) \u00abPrima di tutto perch\u00e9 gli piacciono le complicazioni e, soprattutto, perch\u00e9 se le inventa lui stesso\u00bb. Quando Morgana andr\u00e0 in cerca di Corto per domandargli il giorno della sua nascita scoprir\u00e0 per\u00f2 qualcosa di diverso, siete curiosi?<\/p>\n

Scopritelo<\/a>!<\/p>\n

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CANCRO<\/strong><\/p>\n

Una storia curiosa quella di Joaqu\u00edn Salvador Lavado Tej\u00f3n, in arte Quino, e del suo personaggio a fumetti pi\u00f9 conosciuto, la saggia e tremenda bambina Mafalda<\/em>.
\nUna storia, quella di Quino, nato a Mendoza il 17 luglio del 1932 sotto il segno del Cancro, che forse proprio a voi lettori cancerini suoner\u00e0 particolarmente coerente con i vostri sentimenti e con l\u2019andamento altalenante delle vostre vite, dei vostri successi e dei fallimenti, o delle vostre inaspettate fortune. Quino infatti resta orfano di entrambi i genitori ancora bambino, ma \u00e8 dallo zio Joaqu\u00edn che eredita, oltre al nome, la passione per il disegno che cercher\u00e0 di coltivare iscrivendosi all\u2019Accademia di Belle Arti di Mendoza. Ma per Quino l\u2019Accademia non \u00e8 la strada giusta, e la abbandoner\u00e0 dopo quattro anni per dedicarsi alla sua vera passione: vignette umoristiche.
\nAnche in questo vi ritrovate, Cancerini? Non portate a termine gli ambiziosi obiettivi che vi siete prefissati? Pensate continuamente di non avere a fuoco il vostro posto nel mondo? Non importa, andate avanti.
\nQuino infatti nel 1952 si sposter\u00e0 nella grande Buenos Aires, dove inizier\u00e0 a frequentare le redazioni della capitale e a pubblicare i suoi disegni su diversi quotidiani latino americani fra i pi\u00f9 noti, ma il successo arriva in maniera del tutto inaspettata. La Mansfield, una ditta di elettrodomestici, lo ingaggia per lavorare a una campagna pubblicitaria, ed \u00e8 in questa occasione che nasce Mafalda<\/em>; ancora una volta qualcosa va storto nel percorso del disegnatore argentino e il progetto si arena, insieme alle otto strisce disegnate che verranno accantonate fino all\u2019anno successivo. Nel 1964 la redazione di Primera Plana chieder\u00e0 a Quino una vignetta: Mafalda da quel giorno, ripescata dal cassetto abbandonato, non ha pi\u00f9 smesso di esprimere le sue opinioni critiche e polemiche nei confronti del genere umano.<\/p>\n

Ascoltate questa breve intervista<\/a> al fumettista fatta in occasione del Future Film Festival di Bologna del 2007.<\/p>\n

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VERGINE E CAPRICORNO<\/strong><\/p>\n

Tex Willer \u00e8 un ranger del Texas, un quarantenne ben piazzato, forte e muscoloso, dal fisico sensazionale. Adesso provate a cercare le vecchie fotografie del duo che ha dato vita a questo famoso personaggio del west: apparentemente due distinti signori nati nel primo ventennio del Novecento, in giacca e cravatta, lo sguardo serio. Si tratta di Giovanni Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini, l\u2019autore e il disegnatore. Un Capricorno e una Vergine.
\nLa smisurata fortuna di Tex (la pi\u00f9 duratura serie a fumetti italiana, ad oggi ancora la testata di punta della sua casa editrice, la Sergio Bonelli Editore) scaturisce cos\u00ec dal fortunato connubio dei due autori, che prima ancora di lanciare il texas ranger sul mercato editoriale stavano lavorando a un altro personaggio dalle fattezze di uno spadaccino mascherato in calzamaglia e mantello, e sul quale riponevano molte pi\u00f9 aspettative, Occhio Cupo. Nonostante quest\u2019ultimo si rivel\u00f2 un vero insuccesso, la coppia determinata volt\u00f2 pagina rapidamente, e chiss\u00e0 che le bizzarrie circa la genesi del nome di Tex Willer non derivino da questa rapidit\u00e0: si dice che l\u2019ispirazione venne dall\u2019insegna di un negozio di abbigliamento (Tex Moda), e il cognome, inizialmente pensato per essere Killer, fu sostituito su consiglio della moglie di Bonelli, Tea, anch\u2019essa editrice e disegnatrice.
\nDa quel momento in avanti la strada fu tutta in discesa, dai primi 973 numeri pubblicati nella Collana del Tex, agli Albi d\u2019Oro fino ai diversi formati giganti, Tex ha raggiunto primati indiscussi, arrivando a vendere anche 700.000 copie al mese, oltre le quasi duemila copertine disegnate da Galleppini per il personaggio. Insomma, un team praticamente invincibile.<\/p>\n

Care Vergini, cari Capricorni, andate anche voi in cerca del vostro compagno ideale, il successo \u00e8 alle porte!<\/p>\n

Qui un racconto<\/a> di Tex da parte di Sergio Bonelli, figlio di Gianluigi e Tea Bonelli.<\/p>\n

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BILANCIA<\/strong><\/p>\n

Care Bilance, potrebbe risultare ai limiti della banalit\u00e0 ricordarvi che le stelle vi hanno conferito il dono della simmetria e dell\u2019equilibrio, il pregio dell\u2019imparzialit\u00e0 e un incontenibile desiderio di muovervi sempre alla ricerca di un\u2019alternativa.
\nGrande padrone di questo equilibrio, senz\u2019altro in materia di fumettistica, \u00e8 Francesco Tullio-Altan, il noto vignettista trevigiano che a partire dall\u2019inizio degli anni \u201970, quando compaiono le sue prime collaborazioni coi giornali italiani, ha offerto il suo personale spaccato del Bel Paese sapendo mettere in campo le migliori armi satiriche a sua disposizione.
\nIn una
intervista<\/a> rilasciata a Repubblica in occasione di Lucca Comics and Games 2019,<\/em> Altan, nonostante il suo essere schivo, o meglio \u00abun bell\u2019uomo taciturno, molto attento a non urtare la suscettibilit\u00e0 con una eccessiva presenza nel mondo\u00bb (come invece lo descrive l\u2019amico Staino in quest\u2019altra conversazione<\/a> per l\u2019introduzione alla mostra al MAXXI Altan. Pimpa Cipputi e altri pensatori<\/strong>), racconta di come la sua carriera da disegnatore cominci per caso, nel senso di non aver seguito alcuna scuola di formazione, nonostante la passione per il fumetto gli derivi dall\u2019infanzia e da quel divieto imposto dal padre per cui la lettura dei fumetti fosse consentita soltanto d\u2019estate. Personaggi come Trino, il piccolo dio impreparato e incapace di gestire la creazione del mondo, e il metalmeccanico Cipputi, si mescolano a un pi\u00f9 vasto universo popolato di personaggi senza nome sempre pronti a criticare, redarguire, schernire, accettare, contraddire.
\nCome? Ah, perch\u00e9 parlavamo di equilibrio dite? Non avrete mica dimenticato che Altan \u00e8 anche il \u201cpap\u00e0\u201d di quella simpatica cagnolina bianca a pois rossi che utilizza aeroplani e idrovolanti per viaggiare alla scoperta di mondi lontani! Esatto, fra una satira e l\u2019altra, Altan invent\u00f2 la Pimpa per sua figlia, quando un giorno lei gli domand\u00f2 di disegnarle un cane. Non sapeva che sarebbe diventata un\u2019amata compagna di giochi anche per tutti i bambini italiani!<\/p>\n

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SCORPIONE<\/strong><\/p>\n

Marjane Satrapi, autrice della celebre autobiografia a fumetti Persepolis<\/em>, potrebbe riflettere perfettamente le tipicit\u00e0 del segno dello Scorpione, dalla personalit\u00e0 forte, ribelle e anticonformista, vulcanica e passionale. Chi se non una fumettista, regista, illustratrice e sceneggiatrice iraniana, naturalizzata francese, che ha scelto di servirsi dell\u2019arte del disegno per raccontare qualcosa di estremamente profondo come la sua vita, e in particolare la sua infanzia e la sua adolescenza, divisa fra l\u2019Iran e l\u2019Europa, sullo sfondo della rivoluzione islamica a Theran, dalla caduta dello Sci\u00e0 al conflitto con l\u2019Iraq?
\nEppure in un\u2019intervista rilasciata all\u2019Independent nel 2006 Marjane prende le distanze da chi la definisce \u201cmozzafiato\u201d e afferma \u00abPeople call me strong, you should meet the women in Iran\u00bb (Le persone mi vedono come una donna forte, ma dovrebbero incontrare le donne in Iran).
\nPersepolis<\/em> ha la franchezza della sua autrice, il sintetico e quasi elementare disegno in bianco e nero,<\/span> arriva dritto al cuore dello spettatore svolgendo alla perfezione il suo compito, mettere in mostra un Iran libero dai pregiudizi, ritraendo la vita di una famiglia intellettuale e progressista, quella di Marjane, disposta a tutto pur di difendere il diritto alla libert\u00e0, disposta perfino ad allontanare l\u2019unica figlia da un Iran represso e conservatore, e destinandola inevitabilmente a un futuro in esilio. Un futuro che le doner\u00e0 per\u00f2 quella libert\u00e0 di espressione grazie alla quale Marjane dar\u00e0 voce al suo passato e alla sua amata terra natia \u00abuna volta e per sempre\u00bb come dir\u00e0 lei stessa in
questa conversazione<\/a> con Fran\u00e7oise Mouly e Art Spiegelman.<\/p>\n

E tu Scorpione, cosa sei disposto a fare per difendere la tua libert\u00e0?<\/p>\n

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SAGITTARIO<\/strong><\/p>\n

Cari Sagittari che vi apprestate a leggere queste modeste righe, non sia mai che qualcuno di voi si senta forse vagamente afflitto dalla sindrome di Charlie Brown? Vi sentite depositari di molteplici conoscenze e verit\u00e0, credete di riuscire a dominare la vostra multiformit\u00e0, ma quando qualcuno vi riporta coi piedi per terra provate sconforto e delusione?
\nCharles\u00a0Monroe\u00a0Schulz, arcinoto fumettista creatore della ancor pi\u00f9 nota comitiva dei Peanuts<\/em>, era del Sagittario e riusc\u00ec a dar vita a un personaggio ancora pi\u00f9 Sagittario di lui: Charlie Brown.
\nL\u2019adolescente Schulz e Charlie Brown hanno molte cose in comune, il padre di entrambi fa il barbiere e la madre di entrambi la casalinga, tutti e due hanno un cane, sono introversi, ed entrambi provano dei sentimenti per una ragazzina dai capelli rossi. Schulz disse una volta che nei Peanuts ci si occupava di sconfitta, e infatti Charlie Brown perde sempre a baseball, i suoi aquiloni si incagliano sempre su qualche albero, in una vignetta la sua amica Lucy, calcoli alla mano, gli fa notare che con altri due giorni di depressione potrebbe raggiungere un guinness dei primati (Charlie Brown nell\u2019udire la notizia non resiste ed esulta, mandando ovviamente in fumo qualsiasi possibilit\u00e0 di raggiungimento del traguardo).
\nLe storie di Charlie Brown e dei suoi amici non sono soltanto semplici storie di bambini, ma celano un significato pi\u00f9 profondo, come potrete leggere ad esempio in
questo articolo<\/a> pubblicato l\u2019anno scorso su The New Yorker<\/em>; le vignette di Schulz invitano i lettori a contemplare \u201cthe big picture on a small scale\u201d, la visione del mondo ridotta alla piccola scala di quel bambino un po\u2019 adulto dalla testa rotonda. Sagittari, nel vostro prossimo futuro provate a cogliere l\u2019ignoto che si cela nella profondit\u00e0 dell\u2019apparenza.<\/p>\n

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ACQUARIO<\/strong><\/p>\n

Anche per Art Spiegelman il disegno \u00e8 il salvifico mezzo utilizzato per narrare una storia drammatica, quella dell\u2019Olocausto; ma a differenza di Marjane Satrapi che sente il bisogno di raccontare una storia e trova nel fumetto la risposta per farlo, Spiegelman al contrario rivela<\/a> in questa intervista per The New York Review of Books<\/em> come il suo unico intento fosse quello di affrontare una grande sfida, realizzare un long comic book<\/em>, un romanzo a fumetti, e di come inizialmente non avesse alcuna idea delle tematiche che avrebbe trattato.
\nL\u2019intenzione era in parte di riunire in un\u2019unica opera gli ultimi cento anni di fumetto americano, ma al tempo stesso Spiegelman sente il bisogno di non lasciare in sospeso un progetto cominciato nel 1972, Funny Animals, alcune vignette attraverso cui il disegnatore affronta il tema del suicidio della madre. I genitori di Art sopravvivono infatti alla tragedia di Auschwitz e sar\u00e0 proprio questa la storia di Maus<\/em>, l\u2019opera che consacrer\u00e0 il successo di Spiegelman, soprattutto per la geniale trovata di annullare la presenza umana nella narrazione e trasporre l\u2019orrore del nazismo in un mondo animale, dove gli ebrei sono i topi e i nazisti i gatti.
\nAlle domande poste dall\u2019intervistatrice Spiegelman risponde spesso con l\u2019arguzia dell\u2019Acquario:\u00a0\u00abNei primi anni Settanta, quando Maus<\/em> stava per nascere, immaginava che sarebbe diventato un classico?\u00bb \u00abMaus<\/em> un classico? Pensavo, \u201cmagari dopo la mia morte\u201d!\u00bb, \u00abRealizzare questo romanzo la ha aiutata a confrontarsi con la difficolt\u00e0 di crescere come figlio di sopravvissuti dell\u2019Olocausto?\u00bb, \u00abLo sa, quando Maus \u00e8 stato pubblicato, nel 1986, mi facevano la stessa domanda, e io rispondevo \u201csono stato in terapia, e disegnavo fumetti\u2026i fumetti sono pi\u00f9 economici\u201d\u00bb. Caro Acquario, non siamo sicuri circa l\u2019insegnamento che potrai trarre da questo breve racconto, ma se vorrai approfondire la sagace figura di Spiegelman (che ti ricordiamo aver vinto notevoli riconoscimenti da parte della critica, tra cui nel 1992 lo Special Award del Premio Pulitzer, per la prima volta assegnato a una graphic novel) siamo certi che potrai ritrovarti nella sua determinazione.<\/p>\n

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PESCI<\/strong><\/p>\n

Cari Pesci, visto che siete mutevoli, sfaccettati, visto che gongolate in un mondo di sogni e illusioni, potrete forse sentirvi a vostro agio anche nelle densissime e sovraccariche tavole illustrate di Benito Jacovitti. C\u2019\u00e8 scritto Pop Jac<\/strong> in molte delle tavole realizzate da Jacovitti, e pop \u00e8 in effetti il suo stile coloratissimo e senza pause; pop \u00e8 anche Jacovitti quando racconta<\/a>, sorridendo, di aver fatto infuriare il padre fascista per aver disegnato da ragazzo una versione cartonata di Italo Balbo con la falce il martello impressi sulle mostrine: \u00abL\u2019avevo visto sul 420, che era un giornale umoristico di stampo fascista, ovviamente contro i comunisti! Ma io non ci capivo niente, e cos\u00ec sono stato un satirico\u2026antemarcia!\u00bb Jac comincia a pubblicare i suoi disegni a Firenze per la rivista Il brivido<\/em> diventando popolare fin da subito con la doppia pagina illustrata intitolata La linea Maginot, <\/em>scene realistiche attraverso cui si ironizza per\u00f2 sulla guerra e i suoi fatti quotidiani. Lo stesso avverr\u00e0 con Pippo e gli inglesi<\/em> grazie al quale inizier\u00e0 la collaborazione con Il Vittorioso, della editrice cattolica AVE, che lo consacrer\u00e0 ufficialmente nel panorama del fumetto italiano. Nelle panoramiche di Jacovitti si legge un ritratto forsennato della societ\u00e0 italiana pi\u00f9 popolare, la stessa che racconter\u00e0 Federico Fellini, insieme al quale tra l\u2019altro Jac lavor\u00f2 a un pezzo poi non pubblicato sul giornale umoristico Il Travaso delle Idee<\/em>. I personaggi pi\u00f9 famosi sono Cocco Bill, Cip l\u2019arcipoliziotto, Gionni Galassia, ma Jac lavorer\u00e0 anche al Kamasultra, che gli coster\u00e0 la censura, pena l\u2019abbandono di altri famosi progetti, come il Diario Vitt, pubblicato sempre per Il Vittorioso.
\nNonostante tutto Jac \u00e8 inarrestabile, un umorista al cubo, triste, solitario e matto, e per tutta la vita verr\u00e0 considerato fascista dai comunisti, e comunista dagli esponenti dell\u2019estrema destra.
\n\u00abCome si pu\u00f2 pensare che io sia stato fascista, io che sono sempre stato contro l\u2019arroganza, contro la dittatura e la violenza, io che ho sempre coltivato il pensiero libero, io che non ho mai votato perch\u00e9 non ho mai creduto nei partiti. Io sono e rimarr\u00f2 per sempre, un anarchico, un anarchico di centro\u00bb. Jac muore nel 1997 all\u2019et\u00e0 di 74 anni, ma l\u2019incredibile paese delle meraviglie dei suoi fumetti resta ancora oggi una delle invenzioni pi\u00f9 attuali di sempre.<\/p>\n

Cari Pesci, potreste anche perdervici nelle tavole di Jacovitti, sguazzarci dentro senza trovare una via di uscita, ma vi suggeriamo di osare nell\u2019impresa.<\/p>\n

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