{"id":3624,"date":"2020-05-10T19:10:20","date_gmt":"2020-05-10T17:10:20","guid":{"rendered":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/?post_type=event&p=3624"},"modified":"2020-07-03T16:31:42","modified_gmt":"2020-07-03T14:31:42","slug":"greatest-hits-9","status":"publish","type":"event","link":"https:\/\/www.laboratorioformentini.it\/eventi\/greatest-hits-9\/","title":{"rendered":"Greatest Hits – Birth, pages, pages, pages, death"},"content":{"rendered":"

Benvenuti su\u00a0LaLaLab<\/a>, questa \u00e8\u00a0Greatest Hits<\/em>, la rubrica del marted\u00ec attraverso cui riscoprirete tutto il meglio degli eventi che abbiamo ospitato in questi anni.<\/p>\n

Questa settimana ricordiamo una mostra inaugurata al Laboratorio un anno fa: \u201cBirth, pages, pages, pages, death<\/em><\/strong>\u201d (15 \u2013 30 maggio 2019), che ha presentato per la prima volta una raccolta completa dei progetti editoriali di\u00a0Le Dictateur<\/strong>.
\nFondato nel 2006 per volont\u00e0 di\u00a0Federico Pepe <\/strong>e Pierpaolo Ferrari<\/strong>, il progetto editoriale Le Dictateur \u00e8 diventato nel 2009 uno spazio espositivo non profit, nel 2012 un editore, Le Dictateur Press. Oggi \u00e8 un ecosistema con tre parti: Art Magazine<\/strong>, Project Space<\/strong> e Press<\/strong>.
\nNegli anni ha proposto oggetti editoriali di ogni genere, giocando non solo con i concetti, ma anche con le tecniche di stampa, impaginazione e rilegatura, creando cortocircuiti e sovrapposizioni tra superficie e oggetto, pezzo unico e produzione seriale, arte grafica e pratica fotografica.<\/p>\n

In mostra, riviste, libri, poster, cartoline, ma anche prototipi, prove, fasi di lavorazione, oggetti che hanno raccontato un percorso fatto di\u00a0idee sperimentali ed esperimenti editoriali<\/strong> e il legame simbiotico tra intuizioni e materia, tra progetto e oggetto, ispirazione e scambio<\/strong>.<\/p>\n

Paolo Ferrarini<\/strong><\/a>, curatore della mostra, ha spiegato:\u00a0\u00abCon questa nostra abbiamo cercato di mettere in evidenza gli aspetti pi\u00f9 diversi che caratterizzano il lavoro di Le Dictateur. Non si tratta semplicemente di un progetto artistico, ma di\u00a0un percorso di ricerca e sperimentazione costante.<\/strong>\u00a0Cercando negli archivi, siamo riusciti a trovare molti materiali di produzione e abbiamo scelto di metterli in mostra. In questo modo anche chi non \u00e8 esperto del settore potr\u00e0 scoprire come viene realizzato un libro; allo stesso tempo, gli appassionati potranno vedere il dietro le quinte della creazione di opere straordinarie\u00bb.<\/p>\n

La vastissima produzione di Le Dictateur si basa sulla collaborazione<\/strong>: tutte le sue iniziative \u2013 riviste,\u00a0performance<\/em>, cataloghi, mostre, volumi, fascicoli, \u00a0poster<\/em>\u00a0\u2013 diventano la naturale documentazione di relazioni creative incrociate che ruotano attorno alle molteplici attivit\u00e0 di Federico Pepe, che oggi guida Le Dictateur con il suo studio e con il supporto di\u00a0Stefania Siani.<\/strong><\/p>\n

In occasione della mostra\u00a0\u00e8 stato presentato per la prima volta il libro \u201cBirth, pages, pages, pages, death<\/em>\u201d<\/strong>, un \u201clibro impossibile<\/strong>\u201d per due motivi: sembra impossibile da realizzare ed \u00e8 impossibile da leggere. Stampato in soli 5 esemplari da Fontegrafica<\/strong>, questo libro d\u2019artista si presenta come l\u2019unione di due tomi, diversi per grafica e dimensioni, ma uniti dalle pagine.<\/p>\n

Marted\u00ec 21 maggio si \u00e8 tenuto anche un talk<\/strong>, durante il quale Paolo Ferrarini<\/strong> ha dialogato con Federico Pepe <\/strong>(Le Dictateur) e Corrado Musumeci<\/strong> (Fontegrafica) non solo s<\/strong>ugli aspetti creativi ma anche su quelli tecnici dell\u2019arte tipografica.<\/p>\n

Per approfondire, vi consigliamo di leggere l\u2019articolo<\/a> di Vogue<\/strong> dedicato alla mostra e di visitare il sito<\/a> de Le Dictateur.<\/p>\n

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