Il primo Oscar fu Addio alle armi di Ernest Hemingway. Dal 27 aprile 1965 gli italiani trovarono ogni settimana in edicola e in libreria i più grandi romanzi italiani e stranieri al prezzo di un biglietto del cinema. Da leggere dove preferivano: “in transatlantico, in jet, in fabbrica, in ufficio, al bar”.
Il successo degli Oscar Mondadori fu immediato e travolgente. 66 titoli in meno di un anno, con una tiratura complessiva di 12 milioni di copie.
Oggi, dopo 60 anni, Mondadori e Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori celebrano questo anniversario con un ciclo di incontri che raccontano questo passaggio epocale della storia dell’editoria, della cultura e del costume italiano. E il primo non poteva non essere dedicato proprio a Ernest Hemingway e al suo Addio alle armi, oggi riproposto in un’edizione Oscar Moderni in cofanetto, primo di 20 titoli riediti per l’occasione. La nuova traduzione è di Silvia Pareschi, che dice: «Tradurre Hemingway è come praticare uno sport estremo, di quelli che piacevano a lui. Occorre un’attenzione ossessiva a ogni minimo dettaglio; occorre saper cogliere tutto quel che si trova sotto il famoso iceberg e assorbirlo nel testo pur mantenendolo sommerso».
Il catalogo, innovare la tradizione. Ernest Hemingway
26 Maggio – ore 19:00
LABORATORIO FAAM, via Marco Formentini 10 – Milano
Intervengono: Silvia Pareschi, Cinzia Scarpino, Paolo Verri
All’incontro, con Silvia Pareschi intervengono Paolo Verri, Direttore generale di Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, e Cinzia Scarpino, docente di Letteratura e cultura angloamericana presso l’Università degli Studi di Milano e autrice di Dear Mr. Mondadori. La narrativa americana nel catalogo Mondadori 1930-1968 (FAAM, 2022).
L’ingresso è libero e gratuito.