“None shall sleep”: la traduzione dell’opera lirica

Assistere a un’opera lirica in lingua originale è senz’altro l’esperienza che consente di conservare integro il connubio tra parola e musica concepito dal compositore, ma come rendere accessibile il testo a chi non comprende la lingua? Le soluzioni sono molte, dalla rappresentazione di un’opera tradotta a traduzioni “di servizio” (libretti d’opera, sopratitolazione, schermi incorporati nelle poltrone e app sui cellulari). In tutti questi casi il traduttore deve sempre riflettere su come rendere “la parola cantata, in modo da ridurre al minimo l’alterazione di quel rapporto originario e far sì che ciò che si guadagna sia infinitamente più importante, all’atto pratico, di ciò che inevitabilmente si perde” (Sergio Sablich).

L’incontro è aperto a tutti registrandosi al modulo https://goo.gl/forms/7ZqPCJDyMsLqD9tB3.

Partecipano in qualità di relatori Sergio Bestente e Fabio Cremonesi.