LaLaLab

Booknotes – Alice nel Paese delle Meraviglie

Benvenuti su LaLaLab, questa è Booknotes, la nuova rubrica quindicinale che abbiamo deciso di dedicare all’intreccio, non sempre svelato, che spesso esiste fra la musica e la letteratura.

Quanti brani musicali traggono ispirazione da opere letterarie – citandole, riadattandole, trasponendole – e quante di queste contengono al contrario citazioni musicali e suggestioni sonore?
In entrambi i casi l’elenco sarebbe potenzialmente infinito e ricco di sfaccettature, e si dispiegherebbe a partire dai grandi classici fino alla narrativa più contemporanea, dalla musica classica al progressive rock.

Con la scorsa puntata vi abbiamo raccontato la storia nascosta dietro la canzone White Rabbit, scritta da Grace Slick per la sua band, i Jefferson Airplane, e inclusa in Surrealistic Pillow, secondo LP dei Jefferson, datato 1967.
Ispirata al Bianconiglio di Alice nel Paese delle Meraviglie, White Rabbit non è di certo l’unica canzone nella storia della musica ad attingere dal fantastico repertorio di Lewis Carrol.

Oggi vogliamo dunque proporvi la nostra Top 3 musicale ispirata alle avventure di Alice.

 

Seconda traccia dell’album Give My Love to London (2014), la canzone fu scritta per la cantante britannica Marianne Faithfull da Roger Waters, storico bassista dei Pink Floyd, e fu anche rilasciata come singolo.
Si tratta di un inno di speranza e ottimismo, e riassume per Faithfull i suoi “sentimenti sull’umanità, il mondo e l’amore”. Ogni strofa si conclude con una tipica esclamazione di gioia «Callooh! Callay!», nonché una citazione tratta dal poemetto nonsense Jabberwocky, scritto da Lewis Carrol e pubblicato nel 1871 nel suo romanzo Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò.

 

Celebre brano dei Fab Four scritto dalla coppia Lennon-McCartney, I am the Walrus appartiene all’album/soundtrack Magical Mystery Tour, realizzato in occasione dell’omonimo film di cui i Beatles sono protagonisti a 360 gradi, in quanto soggettisti, produttori e registi, oltre che ovviamente come compositori della colonna sonora. Avete in mente in che anno fu rilasciato? Era il 1967, lo stesso di White Rabbit, non proprio una coincidenza, se considerate l’elevata quota psichedelica che caratterizza ogni brano dell’album.
Anche in questo caso la citazione è già nel titolo, perché il “Walrus” in questione è proprio quel Tricheco che passeggia sulla spiaggia insieme al Falegname in The Walrus and The Carpenter, altro poemetto anch’esso incluso nel sequel Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò.

 

Alice è la prima traccia dell’omonimo album di Tom Waits, il quindicesimo per l’esattezza, registrato nel 2002 e contenente musiche composte dal cantautore statunitense in occasione della sua seconda collaborazione con il regista e drammaturgo Robert Wilson, per l’opera commissionatagli nel 1992 dal Thalia Theater di Amburgo, anche in questo caso dal titolo parlante: Alice.
Il risultato fu un lavoro musicale ispirato ovviamente a Lewis Carrol e alla sua ossessione e perenne confusione fra sogno e realtà; ispirato alla sua Alice nel Paese delle Meraviglie ma anche a quella vera Alice, che di cognome faceva Liddel, la bambina che ispirò le fantasie letterarie dello scrittore.
L’album di Tom Waits riunisce dieci anni tutti i brani che fecero da accompagnamento alla performance teatrale.

 

Con Booknotes gli spunti non mancano mai, per cui abbiamo deciso di proseguire insieme a voi, se volete partecipare alla nostra rubrica letteral-musicale e inviarci le vostre proposte, potrete scrivere a formentini@laboratorioformentini.it
Importante: ricordate di selezionare brani musicali ispirati a opere letterarie!

Il team di LaLaLab valuterà i vostri suggerimenti.

Affrettatevi, inviando le proposte entro il 10 giugno potreste essere i co-autori della prossima puntata di Booknotes!

Appuntamento al 17 giugno.

 

Potrebbe interessarti anche