
100,00 €
4 lezioni dedicate al giornalismo sportivo
Descrizione
Portare il lettore sulla scena di ciò che si osserva. Dare respiro al racconto senza perdere precisione. Coinvolgere senza stravolgere ciò che si racconta. Sono le caratteristiche del longform giornalistico, genere che, nei casi migliori, si colloca alla frontiera tra giornalismo e letteratura. Per un cronista, saper utilizzare alcuni strumenti della narrativa significa usare la scrittura per essere più efficace. Questo laboratorio di longform giornalistico si propone di analizzare alcuni casi studio del giornalismo sportivo. Il corso è strutturato in quattro lezioni di 3 ore; in ciascuna lezione sarà letto e analizzato un articolo di un maestro del longform straniero.
Il laboratorio è realizzato in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti della Lombardia. Le lezioni sono acquistabili e frequentabili singolarmente.
Le lezioni sono acquistabili singolarmente qui:
Programma
Il primo modulo è dedicato alla redazione de “Il Giorno”, la più formidabile redazione sportiva della storia del giornalismo italiano.
Dalla primavera del 1956 fino agli inizi del gli anni ’70 il quotidiano “Il Giorno” allineò nella sua redazione le migliori firme del giornalismo sportivo italiano. Sotto la guida vorace e fantasmagorica di Gianni Brera, scrivevano cronache di eventi e ritratti sportivi cronisti come Mario Fossati al ciclismo, Gian Mario Maletto nel calcio, Giulio Signori di boxe e Gianni Clerici di tennis. Una qualità di scrittura e una capacità di narrazione tecnica e umana che non sarà mai raggiunta da nessun’altra squadra di cantori di sport. Nel corso della lezione prenderemo in esame alcuni esempi di testi cronistici e di commento delle firme della redazione sportiva del “Giorno”, evidenziando per ciascuno le loro peculiari caratteristiche stilistiche.
Data: 19 novembre 2025
Orario: 10:00 – 13:00
Insegnanti: Gino Cervi e Giacomo Papi
Il secondo modulo è dedicato a Giorgio Bocca.
Negli anni Sessanta e, se sempre negli anni di quel grande esperimento di informazione che fu “Il Giorno”, Giorgio Bocca, reporter di razza, dedica alcuni dei suoi ritratti a figure e ad eventi di sport: dall’amato alpinismo al ciclismo, dal calcio alla boxe. Il taglio è sempre originale tanto da riuscire a dare una profondità e uno spessore umano e sociale ad argomenti e, spesso, a personaggi sportivi spesso ridotti dalla cronaca frettolosa alla convenzionale bidimensionalità della figurina oleografica.
Data: 26 novembre 2025
Orario: 10:00 – 13:00
Insegnanti: Gino Cervi e Giacomo Papi
Il terzo modulo è dedicato a Gli americani e l’epica quotidiana dello sport
A differenza di molta tradizione europea, la narrativa angloamericana non ha disdegnato di cimentarsi nel campo dell’agonismo sportivo. Da Ernest Hemingway, affascinato dalla boxe, dal ciclismo – su strada e su pista – e dai motori, a J.R. Moehringer, autore-ombra del mitologico Open di André Agassi, passando per Damon Runyon, Norman Mailer, Don DeLillo, solo per citare i più noti, percorreremo un excursus di brani in cui la performance sportiva diventa soggetto preferito anche solo come pretesto di indagine esistenziale e morale di un personaggio o di un mondo.
Data: 3 dicembre 2025
Orario: 10:00 – 13:00
Insegnanti: Gino Cervi e Giacomo Papi
Il quarto modulo è dedicato a Dino Buzzati giornalista sportivo
Dino Buzzati, grande appassionato di montagna – era un buon alpinista e sciatore – , scrisse in più di un’occasione intorno alle Olimpiadi a partire dai Giochi di Helsinki del 1952. Raccontò le edizioni invernali di Cortina 1956 e di Innsbruck 1964, come inviato. Ispirandosi alle Olimpiadi di Roma, s’immaginò di gareggiare nella finale dei 100 m di atletica leggera. Il comune denominatore dei suoi testi sportivi è la cifra spiccatamente letteraria, sia quando va alle radici classiche dello spirito olimpico, proprio come aveva attinto alla similitudine del duello tra Ettore e Achille per descrivere, nel reportage al Giro del 1949, la sfida tra Bartali e Coppi; sia quando mette in campo le sue competenze e il suo amore per la montagna e la neve nel raccontare gli eventi dei Giochi invernali; o ancora quando utilizza gli strumenti dell’invenzione fantastica, e un po’ onirica, che caratterizzano il suo stile narrativo per mettere in scena i gesti atletici e agonistici dei campioni.
Data: 18 febbraio 2026
Orario: 10:00 – 13:00
Insegnanti: Gino Cervi e Giacomo Papi